Il ritorno alla “nuova normalità” avverrà, come stabilito dal Governo, in periodi diversi, denominate “fasi”, e più precisamente, avverrà in (4) quattro fasi. Che cosa implica questo per i lavoratori autonomi? Quali imprese possono riaprire e a quali condizioni?

Nella fase 0, i locali commerciali, con una superficie inferiore a 400 mq, possono iniziare ad aprire su appuntamento e saranno obbligati a fornire un servizio di carattere “individuale”. Tra le condizioni richieste dalla norma rientrano, altresi, il bancone, uno schermo di plexigals o, quando ciò non sia possibile, garantire la massima protezione individuale. Inoltre, in questa fase, saranno prelazionate le persone di età superiore ai 65 anni.

Nella fase 0, inoltre, nel caso di contatto diretto con il cliente, sarà obbligatorio l’uso di misure protettive come una maschera, guanti e distributori di gel idroalcolico all’ingresso.

Inoltre, i lavoratori autonomi e le PMI, hanno l’obbligo di inserire nei locali una adeguata segnaletica interna per garantire la distanza minima tra i clienti, come quelli sul pavimento, segnali luminosi o segnaletica di ogni tipo. Inoltre, si dovranno i locali commerciali devono mettere a disposizione della clientela

Apertura generale dei locali

Dalla fase 0 si passerà alla fase 1, nella quel si procederà all’apertura “in via generale” dei locali commerciali con espressa esclusione dei “centri commerciali”. In questa fase, il numero dei tavoli sarà limitata al 30% della capacità. Sarà garantita una distanza minima di 2 metri tra i clienti. Nel caso in cui non possa essere rispettata la distanza suddetta, i clienti potranno entrare e restare all’interno del negozio uno alla volta. Anche in questa fase gli over 65 anni sono prelazionati rispetto agli altri clienti. Dall’11 maggio, inoltre, è consentita l’apertura delle terrazze dei bar e dei ristoranti. Inizialmente, si potevano collocare nella terrzza un numero di tavoli pari al 30% rispetto alla quantità precedente di tavoli sempre che venga garantita la distanza minima di sicurezza tra tavolo e tavolo. Successivamente, tale limite è stato aumentato della metà stabilendo un massimo di dieci (10) persone per tavolo.

In questa fase, i consigli comunali dovranno decidere in merito all’apertura dei “mercati all’aperto”, fissando le regole di distanza tra le bancarelle e la quantità di posti da attribuire ai singoli commercianti. In linea di principio, la limitazione sarà del 25% della capacità al fine di garantire la distanza di sicurezza tra i “posti assegnati” ai commercianti ed i clienti.

Nella fase 2, i centri commerciali poranno riaprire al pubblico. Gli spazi da riaprire saranno pari al 40% dell’intero centro commerciale. In ogni caso, deve essere garantita una distanza minima di 2 metri tra i clienti.

Possono riaprire centri di istruzione e formazione come scuole guida o accademie.

Infine, nella fase 3 viene revocato il divieto di utilizzo delle aree comuni e delle aree ricreative dei centri commerciali, sebbene la capacità sarà limitata al 50%, cosa che sarà comune ai mercati. La distanza di sicurezza verrà mantenuta a 2 metri.